Voglia di…castagne!

essere divenire Novembre 19, 2018 0 comments 0

“Son dura, tondetta, colore caffè. Sto chiusa in un riccio, ma non per capriccio, mi trovo in montagna, mi chiamo …” (Indovinello popolare)

 

La castagna è senz’ombra di dubbio uno dei simboli principali dell’autunno. Nell’immaginario collettivo quando si pensa ad una serata autunnale è difficile che manchi la pioggia, un camino e…le castagne! Questo alimento oggi rappresenta un vero e proprio “comfort food”, ovvero un cibo carico di un forte valore simbolico e sentimentale, ma un tempo, specialmente nelle zone di montagna, era utilizzato come alimento base della dieta. Le castagne venivano definite, infatti, “il pane dei poveri” ed il castagno era addirittura soprannominato “albero del pane” (Senofonte, 400 a.C.). L’utilizzo che se ne faceva, però, era diverso rispetto ad oggi: venivano infatti trasformate in farina con cui preparare polente o pane.

Esistono diverse varietà di castagne e solo in Italia se ne contano circa 300! Una differenza importante da sottolineare è quella tra “castagne” e “marroni”: le castagne sono il frutto della pianta selvatica e risultano piccoline, mentre i marroni sono più grandi, scuri e sono i frutti della pianta coltivata.

Dal punto di vista nutrizionale, possiamo dire che le castagne siano un vero e proprio ricostituente 100% naturale. Contengono molti carboidrati complessi (specialmente amido) e per questo costituiscono un’ottima fonte di energia, una grande quantità di potassio, magnesio e fosforo, minerali utilissimi in caso di stanchezza fisica e mentale e vitamine come la B2 e la PP, fondamentali per ricostituire i tessuti. Questo frutto “un po’ speciale”, risulta, quindi, molto indicato per gli sportivi o, come dicevamo nell’articolo precedente (https://www.esseredivenire.it/alimentazione/prevenire-i-malanni-di-stagione-con-lalimentazione/ o http://www.nutrizionistadirosa.it/nutrizionista-spinaceto-roma/item/3-prevenire-i-malanni-distagione-con-l-alimentazione) nei cambi di stagione. Le castagne, inoltre, sono anche un’ottima fonte di acido folico, fondamentale per le gestanti, le nutrici o per le donne che stanno pianificando
una gravidanza. Un altro elemento che caratterizza le castagne è la presenza di fibra (specialmente insolubile), fondamentale per favorire il transito intestinale ed aumentare la massa fecale risultando utilissime quindi, in caso di stipsi.

Un’ulteriore differenza da specificare è quella tra le castagne bollite o arrostite (le famose “caldarroste”). Per quanto riguarda la composizione bromatologica, le prime forniscono 120 kcal/100 g mentre quelle arrostite circa 193 kcal/100 g. Considerate che una castagna sbucciata pesa all’incirca 15 g. Quindi, facendo due calcoli, più o meno 6 castagne corrispondono a 100 g. Il punto, però, è che non dobbiamo vedere solo le kcal che ci fornisce un alimento, ma anche (e soprattutto) la sua composizione nutrizionale. Le castagne bollite, contenendo più acqua, risultano meno ricche in grassi, carboidrati e fibra rispetto a quelle arrostite, quindi potremmo dire che si possono consumare con “meno sensi di colpa”  nell’ambito di un’alimentazione ipocalorica.

Dopo aver elencato tutti i benefici che apporta questo meraviglioso frutto autunnale, verrebbe spontaneo pensare di poterle mangiare liberamente. Vista la loro composizione, possiamo innanzitutto sfatare il mito che accomuna le castagne alla frutta secca come noci, mandorle o nocciole in quanto sono sicuramente più ricche in amido e povere in grassi. Pertanto, una sostituzione più corretta sarebbe quella delle castagne con alimenti ricchi in carboidrati complessi come pane, pasta o patate.

Qual è, quindi, il momento migliore per consumare le castagne?
Le castagne possono essere consumate dopo l’attività sportiva¸ proprio perché, come abbiamo detto, sono dei ricostituenti naturali o come spuntino pomeridiano. Per chi le preferisse dopo pranzo o dopo cena, si consiglia di ridurre un po’ la quantità di carboidrati consumata durante i pasti principali.

Per concludere, quindi, vi consiglio di godervi, seguendo i miei piccoli consigli, questo preziosissimo frutto autunnale!

Per qualsiasi dubbio o curiosità potete commentare qui sotto!

Claudia Di Rosa
Biologa nutrizionista

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