Cosa è un koan? Letteralmente il temine giapponese significa “caso pubblico”, una legge che, una volta emanata, non poteva più essere cambiata. E’ per questo che nello Zen per koan si intende qualcosa che esprime una legge immutabile, la verità o la realtà.
Non si tratta quindi di indovinelli da risolvere o storie in cui occorre trovare la risposta esatta ed essere promossi dall’insegnante. I koan non chiedono di arrivare ad una risposta attraverso la mente razionale logico-discorsiva. Nessun concetto, nessuna idea fornirà la risposta giusta. Indicano che la realtà non può essere completamente espressa da una frase o compresa in un concetto. La nostra mente tende a incasellare la fluida realtà in rigidi concetti, filtra il reale attraverso una griglia interpretativa. I koan sono un mezzo abile per farci vedere al realtà così come è, oltre la griglia interpretativa che vi sovrapponiamo.
Ci rivelano che cosa è la Verità, che cosa è una vita illuminata. Sono metafore che parlano di particolari aspetti della natura essenziale. Una delle funzioni più profonde di queste storie è rappresentare la configurazione della psiche umana. Il koan si chiarisce al chiarirsi della conoscenza di se stessi.
Vi propongo il nostro primo koan.
Il caso
Goso chiese a un monaco: “La ragazza Seijo e la sua anima erano separate. Quale è la vera Seijo?”
Per comprendere il koan bisogna conoscere la storia di Seijo, una favola popolare in Cina e Giappone.
C’era una volta Seijo , una bambina che viveva con il padre Chokan. Seijo giocava sempre con il cugino Ochu e spesso i due facevano finta di sposarsi. Crescendo, il gioco si trasformò in realtà e i due ragazzi si innamorarono. Ma il padre organizzò un matrimonio di convenienza per Seijo. Ochu, non sopportando il dolore di vedere la sua amata promessa in sposa a un’altra persona, decise di scappare. Andò al porto e, quando la barca era sul punto di salpare, Seijo lo raggiunse e gli disse: “Non ce la faccio a sposare l’uomo che mio padre ha scelto, quindi ho deciso di scappare con te”.
I due scapparono in un altro paese, si sposarono, ebbero dei figli, condussero una vita felice. A tutti e due, però, rimase la sensazione che nelle loro vite ci fosse qualcosa di irrisolto. Divenuti entrambi genitori capivano cosa poteva aver patito il vecchio Chokan. Erano scappati senza nemmeno salutarlo. Sentendo il bisogno di ritornare e di fare pace con Chokan, decisero di rientrare al loro paese di origine per risolvere la questione.
Arrivati al porto Ochu disse a Seijo: “Tu aspetta qui, io vado al palazzo da tuo padre, mi scuso per averti rapito e per essere scappato, e quando abbiamo fatto pace, vieni anche tu”. Quindi Ochu si avviò e, con sua grande sorpresa, lo zio lo accolse a braccia aperte, molto felice di rivederlo. Allora Ochu esclamò: “Zio, ti ringrazio di accogliermi in questo modo. Vorrei scusarmi con te per averti portato via tua figlia”. Al che lo zio disse: “Ti sbagli. Mia figlia Seijo è qui e non è mai andata via”. “No, ti sbagli tu” affermò Ochu, “Seijo è venuta con me, ci siamo sposati, abbiamo avuto due figli, e ora è al porto che ti aspetta per chiederti perdono”. “No” rispose Chokan, “Seijo non è mai partita, il giorno in cui sei partito si è ammalata, si è messa al letto, è entrata in uno stato di semi coma e non si è più alzata. Vieni che te la mostro”.
I due andarono nella stanza di Seijo e, con grande sorpresa, Ochu vide Seijo sdraiata a letto, immobile, pallida, in coma. “Non capisco” esclamò Ochu, “Seijo è partita con me, è in salute, e ora è al porto che ti aspetta. Vieni, zio, che te la mostro”. I due andarono quindi al porto, dove effettivamente c’era Seijo che aspettava il marito e il padre. In quel momento la Seijo che era a letto si alzò e andò anch’essa al porto, le due Seijo si avvicinarono, si avvicinarono e si avvicinarono fino a diventare una cosa sola.
Tornando ora alla domanda di Goso: quale è la vera Seijo? Quella che scappa o quella che rimane a casa? Quella in salute o quella in malattia?
(tratto da “Lo Zen Soto e i koan” di Dario Doshin Girolami)
There are 2 comments on this post
La Seijo che rimane a casa con il padre Chokan è solo il suo corpo momentaneo, la vera Seijo è colei che ha inseguito la sua felicità.
Seijo nel momento che le era stato imposto di sposare un altro uomo, si è sentita come in gabbia. Così, la sua anima che desiderava stare con il suo amore, ha seguito l’uomo della sua vita. Mentre il corpo è rimasto in quella gabbia, ammalandosi…Così l’ho interpretata io. Poi alla fine, si sono finalmente ricongiunti.