IL SISTEMA INTEGRATO MENTE – CORPO
Negli ultimi anni si è assistito a un’esplosione di ricerche che hanno permesso di riconsiderare in modo più approfondito la natura dell’essere umano attraverso la sua unicità mente-corpo.
Le esperienze quotidiane di ogni singola persona la rendono testimone diretto della reciproca influenza tra mente e corpo, ma oggi disponiamo anche di dati scientifici sufficienti per affermare la validità e la necessità di un approccio che consenta di prendere in considerazione in modo unitario gli aspetti biologici e psicologici dell’uomo come momenti diversi e specifici di una realtà integrata (Lazzari, 2007).
Dal punto di vista della fisica quantistica, ad ogni pensiero o immagine mentale corrisponde una particolare frequenza energetica che trova la sua corrispondenza, o affinità vibrazionale, in una specifica zona del corpo. Questa visione trova riscontro anche nelle scoperte compiute già negli anni 80 del secolo scorso in ambito biochimico dalla ricercatrice Candace Pert, la quale ha accuratamente studiato la sottile interazione esistente tra mente, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario, giungendo sostanzialmente a confermare la realtà energetica dell’essere umano e la sua indissolubile unità mente/corpo.
Il sistema immunitario e il cervello infatti si mandano continuamente messaggi sulle esperienze del mondo. Ad esempio, quando si vive una condizione di stress, di solitudine, dolore o impotenza si innescano delle reazioni immunitarie. Questo meccanismo fisiologico, però, può diventare patologico quando lo stress è forte e persistente. In quel caso, infatti, il sistema immunitario si sbilancia e, di conseguenza, si sviluppano delle infiammazioni che determinano lo sviluppo di patologie.
Allen Goldstein, biochimico, ha scoperto che determinate sostanze immunitarie, come le linfokine, possono produrre effetti collaterali, per esempio la depressione. Questo suggerirebbe che il sistema immunitario è responsabile di alcune delle cose che “ci passano per la testa”. Anche secondo Goldstein “sembrerebbe che le molecole immunitarie siano legate al cervello come parte di un circuito di feedback”.
Lo stress emotivo, inoltre, porta spesso ad abusare del proprio corpo. Nel piangere sulla perdita di una persona cara si può, ad esempio, fare un uso prolungato e incontrollato di pillole, dormire male, mangiare male. Nel sentirsi impotenti si può, in realtà, diventare ancora più impotenti sulla propria salute e il proprio benessere.
Da alcune ricerche fatte, Seligman (2011) ha confermato che le persone abitualmente pessimiste o che hanno acquisito un sentimento di impotenza a cambiare le loro vite, sono soggette a trascurare la salute e portate a impegnarsi meno per prevenire eventi futuri dannosi.
La Pert aggiunge: “A certi livelli le persone possiedono dentro di sé la medicina per curare qualunque malattia. La gente si spaventa all’idea di esser responsabile della propria malattia, ma deve, invece, rendersi conto di avere potere sul proprio stato di salute, dato che è la mente che guarisce il corpo. Il corpo è letteralmente una manifestazione esteriore della mente”.
Il corpo è infatti una porta per uscire dal disagio/sofferenza, anche psichica. È un indicatore degli stati interiori, un osservatorio per superare la reattività. Le proprie emozioni trasformano il viso, i gesti, i movimenti e gli atteggiamenti condizionano a loro volta le relazioni con le altre persone. Attraverso il proprio corpo, inoltre, ci si ancora alla realtà, al momento presente: il corpo si trova sempre nel qui ed ora. L’unico tempo di cui disponiamo. Per conoscere. Capire. Cambiare. Vivere.
Bibliografia
Lazzari, D. (2007). Mente e salute. Evidenze, ricerche e modelli per l’integrazione. Franco Angeli, Milano.
Pert, C. (1986). The Wisdom of the receptors: Neuropeptides, the emotions and bodymind. Advances. Institute for the advancement of health, 8,8, 8-16.
Seligman, M.E.P. (2011). Learned optimism: How to change your mind and your life. Vintage book, New York.